

Massimo Osanna
POMPEI IERI E OGGI
fotografo: Luigi Spina
L’opera è dedicata ai nuovi scavi di Pompei che hanno interessato la città antica dal 2017, una nuova stagione di ricerche che è stata l’occasione non solo per fare grandi scoperte, ma soprattutto per sperimentare un metodo nuovo di approccio allo scavo archeologico pompeiano. Attraverso le parole di Massimo Osanna, Direttore generale della Soprintendenza di Pompei dal 2016 al 2020, e la campagna fotografica di Luigi Spina, il volume è un invito a riflettere sulla straordinaria vicenda di Pompei, a ragionare sui molteplici aspetti in cui si declina la storia di un luogo che non solo ha segnato l’avvio della ricerca archeologica europea sul mondo classico, ma soprattutto ha dato ispirazione alle più diverse espressioni della creatività umana. Un luogo che ha esercitato – e continua a farlo – un’incessante fascinazione per infinite manifestazioni di arte e di pensiero, da Canova ai Pink Floyd e oltre.
L’opera è dedicata ai nuovi scavi di Pompei che hanno interessato la città antica dal 2017, una nuova stagione di ricerche che è stata l’occasione non solo per fare grandi scoperte, ma soprattutto per sperimentare un metodo nuovo di approccio allo scavo archeologico pompeiano. Attraverso le parole di Massimo Osanna, Direttore generale della Soprintendenza di Pompei dal 2016 al 2020, e la campagna fotografica di Luigi Spina, il volume è un invito a riflettere sulla straordinaria vicenda di Pompei, a ragionare sui molteplici aspetti in cui si declina la storia di un luogo che non solo ha segnato l’avvio della ricerca archeologica europea sul mondo classico, ma soprattutto ha dato ispirazione alle più diverse espressioni della creatività umana. Un luogo che ha esercitato – e continua a farlo – un’incessante fascinazione per infinite manifestazioni di arte e di pensiero, da Canova ai Pink Floyd e oltre.
Gli autori
Massimo Osanna
Archeologo italiano (n. Venosa Potenza 1963). Laureato e specializzato presso l’università di Perugia, è stato visiting professor in diversi atenei europei e ha promosso scavi e ricerche in Italia meridionale, Grecia, Francia e ha insegnato in Germania, presso le università di Berlino e Heidelberg. Ha insegnato all’università della Basilicata, a Matera, dove ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici. Professore ordinario di Archeologia classica presso l’università di Napoli Federico II, dal 2014 al 2015 ha diretto la Soprintendenza Speciale di Pompei; dal 2016 direttore generale del Parco archeologico, riconfermato per un altro mandato nel 2019, carica ricoperta fino al 2020. Nello stesso anno è stato nominato direttore generale dei musei del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Luigi Spina
Luigi Spina è nato il 28 settembre 1966 ed è laureato in Scienze Politiche. L’uso del bianco e nero è alla base del suo processo creativo. Filo conduttore, nelle sue ricerche, è la ricerca della bellezza. Una bellezza che, da sempre, è sfuggevole, temporanea, tuttavia, mitica e rigeneratrice se paragonata con la caducità della vita umana, la transitorietà delle umane certezze. Da ciò l’autore trae motivo per confrontarsi con la memoria degli uomini o meglio con le tracce che tanti ci hanno lasciato in eredità. Bellezza, Tempo, Morte e Fede. Gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e Fede, la ricerca di antiche identità culturali, il confronto corporale con la scultura classica, l’ossessiva ricerca del mare, la necessità di definire un’idea di paesaggio percepito attraverso il ritmo delle ore, le cassette dell’archeologo sognatore, vere scatole del tempo, tessiture di storie, incastro di vite.