

Giovanni Pinna
Museo contemporaneo
L’evoluzione dei musei, da quelli settecenteschi che celebrano il potere e conservano i patrimoni storici, artistici e archeologici, a quelli del XIX secolo (come il British Museum e il Louvre), nati per educare il pubblico e celebrare i progressi, riflette i cambiamenti sociali e politici nel tempo. Nei secoli successivi, i musei americani, come il Metropolitan, si sono distinti per la loro missione naturalistica e storica, mentre quelli del dopoguerra, come il Centre Pompidou, hanno rispecchiato l’influenza della cultura di massa. Le creazioni contemporanee delle “archistar”, come il Guggenheim di Bilbao, attirano visitatori grazie alle loro forme inusuali. Tuttavia, l’evoluzione porta alla nascita di “musei di sé stessi”, che privilegiano l’autoreferenzialità e l’attrazione turistica rispetto alla trasmissione della cultura e della memoria.
L’evoluzione dei musei, da quelli settecenteschi che celebrano il potere e conservano i patrimoni storici, artistici e archeologici, a quelli del XIX secolo (come il British Museum e il Louvre), nati per educare il pubblico e celebrare i progressi, riflette i cambiamenti sociali e politici nel tempo. Nei secoli successivi, i musei americani, come il Metropolitan, si sono distinti per la loro missione naturalistica e storica, mentre quelli del dopoguerra, come il Centre Pompidou, hanno rispecchiato l’influenza della cultura di massa. Le creazioni contemporanee delle “archistar”, come il Guggenheim di Bilbao, attirano visitatori grazie alle loro forme inusuali. Tuttavia, l’evoluzione porta alla nascita di “musei di sé stessi”, che privilegiano l’autoreferenzialità e l’attrazione turistica rispetto alla trasmissione della cultura e della memoria.
Gli autori
Giovanni Pinna
Giovanni Pinna è professore di paleontologia e museologo. Attualmente si dedica allo studio della sociologia dei musei, dell’organizzazione intellettuale e dei meccanismi di produzione culturale di queste istituzioni, del rapporto fra musei e società e fra musei e potere. Ha diretto il Museo di Storia naturale di Milano dal 1964 al 1996, dal 1980 al 1996 il Planetario di Milano. Nel 1980, con Lanfranco Binni, ha pubblicato Museo. Storia di una macchina culturale dal cinquecento ad oggi (Garzanti), primo manuale di museologia italiano del dopoguerra, divenuto un classico. Nel 1999 ha fondato la rivista semestrale di studi museologici “Nuova museologia”, di cui è direttore.